Incontro

In una scena carica di tensione emotiva, un incontro nella nebbia tra due persone rivela una tragica storia di perdita e rimpianto.

Nella nebbia il mio cappotto rosso spicca ancora di più.

Le trecce sbattono contro le mie spalle e la frangia è scompigliata dalla corsa.

“Scusami. Scusami, sono sempre in ritardo!”.

Lui, seduto sulla panchina leggendo distrattamente un tascabile, alza gli occhi.

“Non importa.” Scandisce le parole con calma, guardandomi con occhi stanchi, rassegnati.

“Ho corso come una pazza tutto il giorno, ho mille cose che vorrei dirti ma prima devo bere

qualcosa di caldo, sto gelando. Entriamo?” E indico con la testa il caffè di fronte.

Non si muove nemmeno. “Il caffè è pieno. E tu comunque non riusciresti a berlo.”

“Ok… rimaniamo qua fuori quindi?”

“Non vedo alternativa”. La sua voce inizia a trapelare un’irritazione che è ormai evidente

negli occhi, nei gesti.

Butta a terra la sigaretta e ne prende un’altra quasi nello stesso gesto.

Mi siedo sulla panchina, sfregando le mani e cercando di pensare a qualcosa che possa

alleggerire l’atmosfera ma la mia mente è vuota, congelata.

Mi anticipa lui.

Scuote la testa e si alza, evitando con grande cura di sfiorami, di guardarmi.

“Come! Già te ne vai?” Sento la mia voce lontana, come un eco nel vento.

“Sì. Non ha senso continuare a vederti. Il tuo apparire esattamente uguale a quella che eri

quando ti ho vista l’ultima volta non ha senso. E’ una tortura.”

“No, aspetta. Non dirlo.” Cerco di fermare le parole che so che sta per dire.

Vedo la sua espressione alterarsi ulteriormente.

“Uguale a quando ti ho vista corrermi incontro, quella maledetta sera. In ritardo, come tuo

solito.”

“So quanto detesti il mio essere sempre in ritardo ma...” Di nuovo, cerco di frenare quello

che temo stia per succedere ma lui incalza.

“Uguale a quando ti ho vista cadere.”

“Non riusciro' mai a smettere di odiarmi per quanto ero irritato con te quando l’auto ti ha

investita.”

Rabbrividisco. Stavolta non per il freddo.

“Non dovrei vederti. Non voglio più vederti.”

Lui si alza e si allontana. Senza mai voltarsi. E capisco che è finita.

E scompaio nella nebbia, allineandomi alle altre memorie che presto perderanno dettagli e

colore.