Diario dei sogni: Il Black ShuckA Story by Fernet BrankoIl Cane nero (in inglese Black Dog) è una creatura della notte ricorrente nel folclore del Regno Unito. Le storie relative a questi fantasmi mostruosi sono diffuse in tutto il territorio, dalla Scozia al Galles, dall'Inghilterra alle Isole. I Cani neri sono descritti come esseri soprannaturali dalla forma di grossi cani, con occhi fiammeggianti e pelo irsuto, dal colore nero o verde fosforescente. Sono fantasmi ritenuti messaggeri dell'oltretomba, quindi di cattivo augurio. Secondo le descrizioni, si muovono compiendo lunghi balzi sui sentieri di campagna, durante la notte. Gli occhi, che rosseggiano nel buio, indicano la ferocia della bestia. Chi incontra questa creatura, anche solo di sfuggita, o sente l'odioso scalpiccio delle sue zampe, sa che la sua fine è vicina. L'idea di questi cani mostruosi deriva dalla demonologia medievale, che aveva spesso visto nei gatti, nei cani e nei caproni neri i famigliari delle streghe, nonché le forme tipiche in cui spesso si rappresentava il Demonio. La superstizione riguardo a queste creature notturne è diffusa in molte zone rurali della Gran Bretagna. Forieri di morte, sono conosciuti con nomi differenti a seconda delle zone:
I Cani neri sono una leggenda molto diffusa anche in Cornovaglia, nelle Isole Britanniche e in Galles (gwyllgi). E che dire, iniziando con questa prefazione di Wikipedia, che ne ho incontrato uno? Non nella realtà, ovviamente, ma in sogno. Un sogno piuttosto nitido come quello di tempo fa, in cui la morte mi violentava. È notte fonda e sto tornando a casa da chissà cosa. Forse una serata andata male, solitaria e guardacaso ieri sera è stato proprio così anche nella realtà. Sto tornando a casa, il suono dello scalpittio sulla tortuosa stradina sterrata a farmi da accompagnatore. Svolto la curva, ecco la casa, ecco la luce dell'abbaino. Faccio qualche passo, ma qualcosa è strano, c'è qualcosa di strano, una sensazione. Mi giro e qualcosa è in penombra dove prima ho svoltato. Un cane, un grande cane nero, aggressivo e dagli occhi rossi, fluorescenti, le pupille strette in verticale come quelle d'un felino. L'istinto, per qualche ragione, mi porta a nominare la creatura con un altro nome, ma non è quello proprio per niente: è il Black Shuck, la creatura del foklore britannico, colei che porterà alla morte chiunque la vedrà. E io l'ho vista. Un balzo improvviso, un ringhio nella notte. La vedo avanzare nell'aria, ho paura, il corpo dovrebbe essere immobile, ma qualcosa reagisce e la mano destra, con forza sovrumana, afferra al volo il collo della creatura e la lancia indietro (una delle poche volte in cui sono forte in un sogno). Un rush d'adrenalina percorre il mio corpo, ma la creatura non cede e io per qualche ragione ho tra le mani all'improvviso un cavo del telefono, come una frusta alla Castlevania. Di nuovo attacca, lancio la frusta e il colpo s'avvinghia al canide avvolgendolo come un salame. Con rabbia lo scaglio contro la rete che separa l'orto del vicino dal resto della strada, con una forza tale che al contatto con l'acciaio la creatura ci passa oltre finendo in mille pezzi. Per qualche ragione ho paura, penso che potrebbe rigenerarsi. Corro verso la porta, devo rifugiarmi in casa. Suono, ma nessuno risponde, tuttavia le chiavi per aprirla sono già lì. Mi sveglio. © 2024 Fernet Branko |
StatsAuthorFernet BrankoItalyAboutAccolito del Gramshinrikyo e praticante delle arti sovversive. Se stai cercando delle polveri magiche o dei tomi interessanti, beh... sono felice che tu mi abbia trovato. more..Writing
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