Diario dei sogni: A walk in the graveyardA Story by Fernet Branko
Un sogno, questo è vecchio, mi è sempre rimasto parecchio in testa.
Le colline, le avete mai viste? Avete mai visto i terrazzamenti di tali colline? Credo di sì, ma cosa se tali colline fossero come una sorta di Chichen Itza? Immagina un percorso di una collina a terrazzamenti, delimitato ai lati da folte conifere come se fosse un ampio corridoio in discesa; una grande scala di pietra, proprio come nella famosa piramide, passa in mezzo a esso. È una collina erbosa, un verde quasi smeraldo che contrasta con il chiaro biancore antico degli scalini. E cosa se ai lati di questa scala, per ogni terrazzamento ci fosse una tomba? Ogni terrazzamento un loculo di marmo e una croce, o lapide che sia. Una visione strana, in tono con il cielo plumbeo che sovrasta il luogo e i fiori di tanti colori che spuntano dai vasi dei loculi. Io sto camminando giù lungo questo cimitero collinare, ma non sono solo. C'è una ragazza, la conosco bene la mia Luna Loud, dalle fattezze realistiche, ma è diversa. Le tinte viola dei suoi vestiti sono sempre lì, ma il suo look è più modesto, sobrio, e l'atteggiamento delle mani, abbassate e congiunte in preghiera, denota in lei un'austerità religiosa. Mi guarda e un sorriso malinconico si libra tra le sue labbra. Scendiamo ancora, guardiamo le tombe, ma non riconosco nessuno di costoro. Chi sarà tutta questa gente? La scala termina e con essa la collina. Un prato perfettamente pianeggiante, abbellito ai lati da varie tombe, delizia i nostri occhi insieme alla vista dell'orizzonte. C'è il mare oltre la bizzarra collina e tra le nuvole qualche raggio di sole filtra ad illuminare il marmo. Luna mi chiede se voglio fermarmi da qualche parte. Acconsento alla sua richiesta e passiamo oltre il cimitero, ritrovandoci su una strada costiera che si allunga da entrambe le parti, come se non ci fosse più collina; come se terminasse di colpo. Svoltiamo a sinistra e troviamo un bar, un piccolo bar costiero. Entriamo e tinte di muri gialli, come l'estetica vecchia scuola del posto, ci accolgono. Ci sediamo, ordino due estathé. Il sole è del tutto spuntato quando le due lattine vengono poggiate sul nostro tavolo, ma io sono troppo impegnato, insieme a Luna, a guardare l'orizzonte oltre le grandi vetrate per badare alle bevande. Il sole, il mare, il cimitero... è tutto stranamente bello. © 2024 Fernet Branko |
StatsAuthorFernet BrankoItalyAboutAccolito del Gramshinrikyo e praticante delle arti sovversive. Se stai cercando delle polveri magiche o dei tomi interessanti, beh... sono felice che tu mi abbia trovato. more..Writing
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