Diario dei sogni: Questa è la morteA Story by Fernet BrankoQuesta è la morte. La morte ha cercato di colpirmi undici volte, ma non è mai riuscita ad arrivarmi, perché sono stato io più forte della morte […]. La morte ci cammina dietro, vero? Mi cammini dietro, piccolina? Eh? Mi cammini dietro? Lo sai che mi sembri una micetta a volte? E tu… E tu vuoi ostacolarmi, tu vuoi mettermi delle sbarre davanti; vuoi mettermi delle prove, ma è molto difficile con me, lo sai, perché io sono più forte. Con questa frase del compianto Richard Benson, inizio questo breve sogno. Io sogno e sogno e sogno, e cosa sogno? Sogno la morte, la morte in una casa, in una vecchia casa dalle tinte impressioniste, scure, un luogo venuto fuori dal quadro "I mangiatori di patate". È vuota, non c'è nessuno se non una figura davanti a me. Una ragazza, un bel maschiaccio vestito in una tunica bianca, occhi color oro, folti capelli castani scompigliati... E mi sorride; un sorriso a trentadue denti aguzzi, inquietante e abbellito ancor di più da uno sguardo stralunato reso ben più inquietante dalla figura dalle tinte di cartone giapponese. È strana, è un sogno, eppure riconosco che lei è la morte. (Figura approssimativa fatta con l'AI. In realtà nel sogno era un po' più grandicella, gli occhi erano diversi e la tunica era come un velo) No, non è la classica figura incappucciata di nero! No, è una rappresentazione medievale che ricordavo d'aver letto anni fa in un libro delle scuole medie: Quando la morte coglie ognuno di noi, essa si presenta con l'aspetto della donna più bella che tu abbia mai desiderato. Quindi la morte mi si è presentata come una sorta di waifu di qualche anime a me caro? Ed è anche carina, ma quel sorriso è inquietante e oltretutto moriro'? Sarà così? Di colpo un cambio di scena. La stanza ora è a tinte bluastre e io... Io sto morendo. Lei mi sta strozzando, lo sguardo stralunato e il suo corpo nudo sopra il mio. Un corpo dalle forme piccole, acerbe, ma perché è nuda? L'ultima domanda prima di svegliarsi. Incuriosito da tale sogno, da tale figura, vado alla scrivania e accendo il computer. L'IA è a mia disposizione, do i dettagli nella riga di prompt nel tentativo di ricreare quella figura per tenerla a mente, ma l'IA si rifiuta: dico capelli castani, me li fa rossi; dico stile anime e me lo fa realistico facendo saltare fuori una versione monca della protagonista di Brave. È come se si rifiutasse. È come se si rifiutasse di rappresentare la morte. Mi sveglio dal sogno nel sogno, stavolta per davvero.
© 2024 Fernet Branko |
StatsAuthorFernet BrankoItalyAboutAccolito del Gramshinrikyo e praticante delle arti sovversive. Se stai cercando delle polveri magiche o dei tomi interessanti, beh... sono felice che tu mi abbia trovato. more..Writing
|