NataleA Story by AvenaSulTavoloUn breve monologo rivolto ad un interlocutore che raramente risponde.
- Ci hai fregati tutti lo sai?
- ... - Hai fatto tutto per bene, partendo da zero. Avviato la baracca, sistemato le cose e poi sei sparito. Proprio un bel comportamento da stronzi. - ... - So perché ora non rispondi. Senso di colpa. Succede spesso anche a me: faccio una cazzata e poi non so come rimediare così me ne sto zitto e faccio finta di niente. Ma cosa te lo dico a fare? Tu sai tutto di me... Va be' io comunque sono qui per dirti che stavolta la cazzata l'hai fatta proprio grossa. - ... - Eh sì bello mio, è inutile che mi guardi così! Ma dico io come Cristo... scusami, come cazzo ti è venuto in mente? Ci hai lasciati veramente nella merda tutti quanti. Prima c'eri, poi ci hai chiamati, il tempo di un saluto, poche parole, tante promesse e chi ti ha più visto. Ti abbiamo cercato sai? Oh se l'abbiamo fatto! E ogni tanto qualcuno era convinto di averti trovato, ma erano solo illusioni. Poveri scemi. Non che non li comprenda, per™ si aspettavano davvero troppo da uno come te. Alla fine forse è anche colpa nostra... - ... - Sì, voglio dire, avevamo un'idea di te totalmente sbagliata. Ad un certo punto abbiamo iniziato ad usare parole di cui non sappiamo il significato. Amore. Ma lo sai quanto ti manda in confusione una parola di quel tipo? Ti fanno pensare ad una presenza costante, permanente e forse anche un po' opprimente, per dirla tutta. Invece tu non c'eri. E noi ci siamo così tanto ostinati a cercarti per sentirci amati da te, che non ci siamo accorti che potevamo anche amarci da soli. E così abbiamo cercato di spiegare questo vuoto affettivo nell'unico modo che sapevamo. Senso di colpa. Bell'invenzione eh? Si aggiunge alla lista delle tue cazzate. Per™ alla fin fine, e scusami se mi permetto di dirtelo, credo che si riduca tutto ad un eccesso di fiducia da parte tua. Ci hai dato troppo. È stato come ricevere un regalo troppo grande che poi non sai in che modo ricambiare. Anzi sai che non puoi ricambiarlo e così ti senti una merda e ti passa pure la voglia di averlo quel regalo. E questo ti fa solo sentire peggio perché ti senti pure ingrato. Capisci cosa ci hai fatto passare? Ecco forse potevi pensarci prima di farlo. Ma poi, dico io, ma chi te l'ha fatto fare? Potevi farti i cazzi tuoi per una volta no? - ... - Eh lo so io perché! Perché ti sentivi solo! È questo il motivo, avevi tutto, ma non c'era nessuno con cui condividerlo. È vero o no? Alla fine non sei tanto diverso da noi, forse delle volte lo senti anche tu quel vuoto dentro che ti fa una paura fottuta. Poi un giorno cammini per strada e vedi un bambino con lo sguardo perso nel cielo. E ti ricordi che a volte basta poco per riempire quel vuoto: un sorriso, una parola, uno sguardo o una nuvola dalla forma di pesce. Noi per te siamo quel bambino. Col nostro essere umani risvegliamo in te quel senso di meraviglia. Ti ricordiamo che la vita che ci hai dato è un vuoto che non puoi mai riempire, ma che proprio per questo è così bella. Non è un pozzo senza fondo, ma è un cielo stellato: buio, freddo e così bello da guardare. È per questo che ci hai creati, perché in fondo anche tu, come noi, sei un egoista. - SCUSA. - Scuse accettate. © 2021 AvenaSulTavoloAuthor's Note
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Added on December 25, 2021 Last Updated on December 25, 2021 Tags: monologue, italian, religious, existentialism AuthorAvenaSulTavoloMilan, ItalyAboutI'm a math teacher who likes to dabble in poetry and writing in general. I write mostly in Italian (being my first language), but I can easily translate my works into English. I've been writing since .. more.. |